Negli ultimi anni, i foils sono diventati i protagonisti delle competizioni nautiche. Abbiamo assistito al loro utilizzo durante le regate di Luna Rossa in Coppa America. Una tecnologia che minimizza la resistenza dello scafo sull’acqua, migliorando la velocità, riducendo il consumo di energia.
Tuttavia, come per un aereo, per far “volare” una barca occorre sia una buona velocità di decollo sia un controllo elettronico dell’assetto, che deve essere ancora più efficiente di quello di un aereo.
Una imbarcazione foil ad ali immerse, una volta in volo è tipicamente instabile, come lo è l’uovo in piedi dell’aneddoto di Colombo: oggi il problema è risolto tenendolo verticale con il controllo elettronico dei foils.
Dunque un’ottima tecnologia per l’utilizzo sportivo; se si pensa di destinarla all’utilizzo nel trasporto pubblico occorre fare i conti con i rischi per i passeggeri in caso di avarie, di un atterraggio violento sull’acqua.
Lo sviluppo di Gerrisboats ha tenuto conto di questo problema e si può considerare come un veicolo “safe foiling”.
La barca, studiata per essere un water taxi elettrico ad alta tecnologia ed efficienza e per poter effettuare un trasporto passeggeri nelle città d’acqua, ha risolto l’aspetto critico della sicurezza della navigazione in modalità foiling in due modi.
In primis, a differenza delle barche da competizione, che quando si alzano sui foils sono completamente emerse dell’acqua, nel caso di Gerrisboats una parte importante della barca resta sommersa. Si tratta del siluro, che contiene le batterie per il motore elettrico e tutta la parte propulsiva, una delle particolarità di Gerrisboats: grazie al suo dislocamento ha bisogno di meno spinta e dunque meno velocità di decollo e volo rispetto ad altri scafi “foiling”.
In fisica si sa l’energia che devo dissipare in un impatto segue il quadrato della velocità. Se posso volare ed essere efficiente già a 10 nodi anziché a 20, la metà, significa che in caso di ammaraggio dovrò dissipare solo un quarto dell’energia di chi vola più veloce, e di conseguenza con meno decelerazione per i passeggeri.
Il secondo punto a vantaggio del safe foiling sono gli scafetti laterali. Essi non solo contribuiscono a diminuire onde e resistenza a bassa velocità, ma in volo sono tenuti e regolati vicino al pelo libero dell’acqua ed in caso di avaria, per via della loro forma particolarmente affilata, costituiscono un soffice cuscino su cui atterrare.
Gli scafetti laterali mobili, insomma, rappresentano una sorta di scafo di emergenza per il “soft landing” in caso di necessità spiega Massimo Verme, fondatore di Gerrisboats -“mantenendoli vicino all’acqua, qualsiasi cosa succeda, la barca si può appoggiare su di essi, evitando conseguenze pericolose per i passeggeri”.
“Poter decollare a soli 8 nodi” continua l’ingegnere, “oltre a risolvere il problema dell’utilizzo dei foils in città con bassi limiti di velocità, garantisce dunque una maggiore sicurezza intrinseca”.
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